Marianna Martino
Zandegù
"Il mio lavoro mi ha cambiata completamente"
Marianna, spiegaci in breve che cos’è “Zandegù” e come e quando è nata questa idea?
Zandegù è una casa editrice digitale di Torino con un passato su carta. Ci occupiamo di pubblicare ebook (reportage, guide e fumetti), di organizzare corsi ed eventi culturali che amiamo definire zuzzurelloni! Con la nostra offerta di libri, corsi ed eventi miriamo a diventare il primo elettro-stimolatore di curiosità della storia dell’editoria! Zandegù è nata nel 2005 un po’ per follia e un po’ per voglia di mettersi in gioco come editore tradizionale. Ha avuto una battuta d’arresto nel 2010 per poi ripartire, due anni dopo, come realtà solo digitale.
Dietro le quinte di Zandegù chi si cela e che ruoli vi spartite?
Siamo in 5, anche se full-time ci lavoro principalmente io, cioè Marianna Martino, editore e boss rompiscatole. Poi ci sono Marco Alfieri che si occupa delle collane a fumetti, dei contratti e di molto altro. Marco Magnone, consulente editoriale e compagno di mille idee pazze. Irene Roncoroni, ufficio stampa battagliero ma dall’animo gentile. Davide Canesi, il grafico che dà vita alle copertine e a tutto il materiale promozionale che sforniamo.
La contrapposizione “cartaceo vs digitale” è argomento molto sentito nel settore. Ma pensi si ratti proprio di scontro? Come Zandegù porta a sé gli amanti dell’odore della carta?
Macché! Non è per niente uno scontro. Anzi, che noia con questa storia. La sfida più grande è, sia in carta e digitale: come aumento i lettori? Come faccio conoscere la mia realtà indipendente a un pubblico più ampio? E per rispondere alla seconda domanda: Zandegù non ha mai amato l’odore della carta. Magari 100 anni fa, con la produzione artigianale. Ma ora con le mega tipografie cinesi che stampano a getto continuo… meglio non respirare certi inchiostri! Se le persone vogliono leggere qualche ebook breve, spiritoso e che, per il suo formato, strizza l’occhio al futuro… noi ne saremo felici!
Che tipo di letture vengono pubblicate da Zandegù?
Come dicevo, pubblichiamo reportage narrativi, un mix a metà tra il racconto e il resoconto giornalistico di fatti reali ma guardati da un’angolazione “storta”, divertita e divertente. Poi ci sono le guide, anche qui semi-serie: argomenti buffi trattati in modo rigoroso (come Ok, panico!, la guida per farsi venire attacchi di panico esplosivi!) e temi seri presentati in modo leggero. Infine, i fumetti: ci sono i bignami di classici della letteratura rivisitati a fumetti, i Bignè. E le graphic novel: racconti più lunghi, sempre caratterizzati da un velo di humor e surrealismo.
Il tuo “essere donna” in che modo ha influenzato il tuo lavoro e come viceversa il tuo lavoro ti ha cambiato?
Onestamente, io non ci penso mai al fatto di essere donna perché mi pare proprio di essere venuta fuori in un modo davvero poco convenzionale. Ci sono state volte però che mi sono sentita parte del genere femminile e, purtroppo, sempre quando sono stata presa poco sul serio: perché scherzo, perché non sono una cariatide e, penso, perché esponente del gentil sesso. Allora lì sì, credo che il mio essere donna mi abbia fatto perdere delle occasioni di lavoro. Certo, a me piace definirmi “cretinetti” perché guardo alle cose in modo non convenzionale, sono buffa e spesso sopra le righe: questo modo di pormi può risultare respingente per alcuni (uomini).
Non mi sono mai voluta trasformare in una UOMA in gessato per avere vita più facile. Son fatta così.
Invece, il mio lavoro mi ha cambiata completamente: ha fatto polpette della mia timidezza cronica, mi ha svegliata, mi ha resa coraggiosa delle mie scelte, mi ha fatto superare mille limiti e ha accentuato tutti i miei difetti: stacanovismo, ansia a mille, incapacità di perdonarsi gli errori fatti.
Hai un segreto per conciliare vita professionale e vita privata?
No, la mia vita coincide, almeno per il momento, col mio lavoro. Ci tengo tantissimo e tutte le mie energie sono per Zandegù. Certo, lavorare con mio marito aiuta: siamo insieme e quindi condividiamo tempo, lavoro, successi, fatiche. E poi, anche se si tira tardi alla scrivania, è per me necessario uscire spesso con gli amici a bere una birra per staccare.
Ci sono idee e progetti nel cassetto che vorresti realizzare?
Più che nel cassetto sono nell’armadio a 6 ante perché sono talmente tante! Sicuramente, la priorità è consolidare Zandegù e farla diventare una realtà nota e credibile e sostenibile.
Attraverso quali canali di comunicazione pensi di farli conoscere?
I nostri progetti attuali, libri-corsi-eventi, li pubblicizziamo fondamentalmente tramite il sito e i social, Facebook e Twitter in primis, con una comunicazione molto studiata e curata.
Si parla molto spesso di self made man, ma non sarebbe forse il caso di iniziare anche a parlare di self made woman?
Forse sì, anche se stare sempre a cercare di imitare nei modi e nei lemmi i maschi non so se gioca tanto a favore della parità sul lavoro. Personalmente, poi, io non mi sento tanto self-made: i miei genitori mi hanno tanto aiutato all’inizio e senza di loro non sarei manco partita, avevo solo 21 anni e nessun risparmio. Oggi, invece, senza il mio staff non potrei fare e immaginare tutto quello che insieme facciamo e pensiamo ogni giorno.
Che cosa consiglieresti a una donna che vuole seguire le tue orme?
Alla ragazza aspirante editrice digitale dico: studia tantissimo e in continuo, fai rete e conosci come le tue tasche il settore, lavora come un mulo, costruisci un progetto editoriale originale, cura i clienti e i lettori come se fossero d’oro.
In pillole
Nome: Marianna Martino
Attività: Zandegù
Zandegù è una casa editrice digitale, che offre un’ampia scelta di ebook, corsi ed eventi culturali. Marianna Martino è fondatrice ed editore dell’azienda.
zandegu.it
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