Marianna Lo Preiato

Curvy Concept Store

“Nessuno potrà farti sentire inferiore senza il tuo consenso”.

Marianna, raccontaci quando è nata in te la consapevolezza di essere una donna “Curvy” e quando hai deciso di condividere i tuoi pensieri nel blog “Ci metto la curva”?
Sono sempre stata curvy, nel corpo e nell’anima. Da ragazza ne soffrivo molto, poi con il tempo ho preso consapevolezza dell’importanza di sapersi accettare e credere nelle proprie capacità. Così, dopo anni di confronto e di sollecitazioni da parte delle mie “Femme”, nel 2012 ho deciso di aprire un blog. Volevo raccontare il mio mondo fatto di emozioni e di “coraggio” e dar voce a tutte quelle donne che ogni giorno affrontano il difficile percorso della propria “rinascita”.

Cos’è “Curve allo specchio”?
È l’autointervista per eccellenza! È una rubrica del mio blog dove ogni donna parla a se stessa. È un momento intimo, di introspezione e riflessione personale che, essendo pubblicato, si trasforma in una mano tesa verso tutte le altre donne, un “abbraccio virtuale” verso il prossimo.

Da dove è nata l’idea di aprire un negozio dedicato alle donne con le curve? E come ha trasformato il tuo mondo lavorativo?
Io e il mondo curvy ci siamo incontrati per caso, ci siamo studiati, conosciuti, fidati ed è nato un grande amore. Ho iniziato come commessa e, inaspettatamente, mi sono letteralmente innamorata delle mie clienti: donne, come me, che attraverso la scelta di un abito lasciavano trasparire le difficoltà della vita. Da lì il desiderio di mettermi in proprio (che coraggio!), di creare un Curvy Concept Store a misura mia e delle mie “Femme”! Ho realizzato tutto in un mese e mezzo, una matta incosciente! Da dipendente a imprenditrice! Quanti sacrifici, quante difficoltà, ma anche quante gioie e soddisfazioni. Primo fra tutti l’amore delle mie “Femme”. Con gli anni, inoltre, ho notato di essere diventata un esempio per molte, tantissime colleghe che mi seguono sulle mie pagine social e molte persone mi chiedono consigli per aprire un negozio curvy.

Parlaci di Curvy Pride e perché è nata l’esigenza di un’associazione che promuova un modello di bellezza diverso?
Curvy Pride nasce come una morbida protesta, un incontro di anime che si mettono in gioco e si divertono lanciando un messaggio d’amore: l’amore per se stesse.

L'accettazione è il più grande gesto d'amore che puoi e DEVI farti. Purtroppo non sempre ci si riesce da soli, c’è bisogno di stringerci forte, di affrontare le sfide insieme.

Ecco perché è nata l’Associazione Curvy Pride: per promuovere ovunque la pluralità dei modelli della bellezza, per lanciare un messaggio indirizzato a Donne e Uomini di prendere coscienza della necessità di riappropriarsi della propria vita, del diritto di essere felici a prescindere dalla taglia che s’indossa.

Cosa vuol dire per te aiutare le altre donne a diventare più consapevoli del proprio corpo?
Lo faccio tutti i giorni in negozio da me. Ogni donna che viene a trovarmi ha una sua storia. Io l’aiuto a migliorare e a tirare fuori il meglio che c’è dentro di lei. Un abito è un mezzo che utilizziamo per comunicare con noi stesse e con gli altri. Tutte abbiamo il nostro punto debole, ma abbiamo anche quello di forza e io tiro fuori la Forza.

Abbiamo visto che oltre al sito del negozio e al tuo blog, c’è il sito del Curvy Pride e la tua pagina FB. Quali sono gli aspetti positivi e negativi della comunicazione di oggi?
La comunicazione di oggi è immediata e veloce. Nessuno può più fare a meno di essere “rintracciabile”, azienda o essere umano che sia. Tramite gli strumenti a nostra disposizione (internet, social, ecc.) è possibile diffondere il proprio messaggio senza più limiti di tempo e spazio ed essere informati istantaneamente. Di contro la massa d’informazioni che circola ogni giorno è talmente smisurata da rendere spesso difficile individuare le notizie che sono realmente importanti per ognuno di noi.

Nel tuo caso si può proprio dire che la tua vita privata ha influenzato la tua vita lavorativa, ma come riesci a conciliare i due aspetti?
Amo il mio lavoro e amo la mia vita. Riesco a conciliare i due aspetti perché non sono così separati. Molte delle mie “Femme” sono anche delle mie care amiche. Quando una cliente mi racconta di sé e della sua storia non è più lavoro: diventa vita privata. Quando sono in vacanza e scopro una nuova azienda di abbigliamento non è più vita privata: è lavoro. Ripeto: amo il mio lavoro e amo la mia vita.

Di cosa pensi abbiano bisogno le donne nel mondo del lavoro. Ritieni vi sia una risposta diversa per le donne “Curvy”?
Le donne hanno fatto passi da giganti nella vita lavorativa, per certi versi hanno superato anche gli uomini (a livello organizzativo sono avanti anni luce: famiglia, casa, lavoro). Sicuramente ciò che manca in Italia è l’equiparazione delle donne lavoratrici sul piano economico e gerarchico rispetto ai colleghi uomini. C’è ancora molta strada da percorrere!
Riguardo alla donne “Curvy” credo che ci sia la necessità di infondere iniezioni di AUTOSTIMA! Molte donne ritengono di essere valutate per il loro aspetto e non per il loro valore. Il problema più grande non è se ciò sia vero o meno, ma che queste donne ne siano convinte! L’Associazione Curvy Pride sta proprio lavorando a dei progetti riguardo a questo argomento.

Quale consiglio ti senti di dare loro?
l mio consiglio è credere in se stesse! Come diceva Eleanor Roosevelt: “Nessuno potrà farti sentire inferiore senza il tuo consenso”.

Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
Ho mille sogni da realizzare: il cassetto non si chiude più! Uno fra tutti: la crescita dell’Associazione Curvy Pride. Sogno CURVY PRIDE POINT in tutta Italia, dove donne e uomini, a prescindere dalla taglia che indossano, si incontrano, ridono, condividono idee e progetti, si aiutano, si sostengono a livello privato e imprenditoriale. Una grande, creativa, allegra comunità di gente vera.