Lucia Russo
L.Rousseau
"Il mio motto è sempre stato: se non esiste, lo invento."
Lucia, chi è L.Rousseau Urban Couture e come è arrivata a diventare una firma affermata della moda?
L.Rousseau Urban Couture nasce creativamente nel febbraio 2012 con la selezione di Camera Nazionale della Moda Italiana, dopo il contest internazionale Next Generation 6th edition, per il quale presento il mio progetto personale e me stessa come professionista dopo 3 anni e mezzo di esperienze creative per uffici stile di alta gamma e una collezione prodotta in Kazakhstan. Con il sostegno di Camera Nazionale della Moda Italiana e della piattaforma internazionale Mercedes- Benz Fashion Club, L.Rousseau Urban Couture diventa un progetto imprenditoriale nel novembre 2013 e trova una partnership di produzione e distribuzione con l’Azienda di Produzione LD Fashion Group. Il concept di prodotto è ispirato alla visione estetica dell’optical artist Victor Vasarely espressa su tessuti studiati esclusivamente per il Brand tramite stampe e tecniche energetico/sostenibili di textile design. La forza di L.Rousseau Urban Couture cresce grazia alla fusione di stile e innovazione, connubio che incuriosisce gli addetti ai lavori della stampa online internazionale e va incontro alle esigenze del consumatore che richiede un prodotto smart – fashion – tech, ovvero un prodotto moda con contenuti tecnologici. L’evento determinante a trasformare il brand in un membro della wearable technology community odierna è la vittoria del fashion contest eco responsabile CONNECT4CLIMATE durante MILANO MODA DONNA F/W 13-14. Grazie ai risultati con i fashion contests durante il mio percorso professionale(Roberto Cavalli 40th Anniversary, Max Mara is looking for young designers, Next Generation, Connect 4 Climate), L.Rousseau Urban Couture viene selezionata per il primo Vodafone Fashion Lab durante Amsterdam Mercedes Benz Fashion Week F/W 14-15 durante gennaio 2014. L’innovazione della collezione F/W 14-15 e la commercializzazione del prodotto incuriosisce il progetto ROOM SERVICE di Alta Roma, che legge la novità di L.Rousseau come un brand Techno Couture. Questo tipo di definizione è stata per me un elemento fortissimo nel credere che il Brand stia iniziando a crescere concretamente. Attualmente non posso definire che L.Rousseau Urban Couture sia una firma affermata, lo sarà il giorno che avrà un forte successo commerciale e ad oggi io sono una designer/ imprenditrice con una start – up con potenziale di crescita fashion tech.
In un settore come il tuo, dove generalmente la donna è “sulla passerella”, che sensazioni, emozioni o difficoltà hai trovato nell’affermarti “dietro le quinte”?
La moda ad oggi è un settore lavorativo in cui è forte la parità dei sessi. Sono la personalità e l’intelligenza imprenditoriale a fare la differenza. Parlando dal punto di vista del o della PROFESSIONISTA, la difficoltà nell’affermarsi in questo tipo di sistema è dovuta alla saturazione del settore lavorativo. Il problema nasce dal fatto che l’attuale capacità di acquisto dei consumatori si è notevolmente abbassata e questo ha apportato forti conseguenze a livello di scelte strategiche aziendali, di apertura di nuove aziende, di chiusura e investimenti su nuovi marchi. Oggi un prodotto moda deve essere concreto e funzionale a scapito della proposta creativa. Nella catena degli eventi un’azienda decide di investire più su una risorsa pratica o una risorsa che incorpora più competenze (stile, prodotto, management) rispetto a un semplice creativo. Nello stesso tempo, per diverse strategie corporate, alcune aziende optano per lo spostamento in altre aree geografiche. Bisogna dimostrarsi pronti a reagire agli eventi ed usare la creatività per accontentare le richieste dei consumatori. Questo richiede che i designers siano pratici e aperti al team working con le varie business units. Un altro problema è dato dal fatto che gli istituti di moda non trasmettano al meglio la differenziazione delle professionalità all’interno del settore creativo: questo l’ho vissuto come studentessa e come responsabile di altre risorse. Oggigiorno sarebbe necessario comprendere prima le esigenze del mercato del lavoro e fondere pratica lavorativa e il sogno creativo( il diritto di sognare deve essere tenuto stretto nelle proprie mani essendo un segno di personalità di un designer), garantire almeno una/due esperienze lavorative sicure post diploma/master per rendere il curriculum appetibile e competitivo e trasmettere l’idea di turn-over. Come designer indipendente le difficoltà riguardano la gestione dei fornitori, individuare chi di loro può investire in minimi di tessuto necessario a un/una giovane designer per una piccola produzione, trovare un’azienda produttrice che investa nel campionario e nella produzione, trovare un commerciale che gestisca costantemente le relazioni con i buyers. Questa dinamiche si sviluppano tutte a catena e l’astuzia di un designer è dimostrare concretamente di essere desiderabile a livello stampa/comunicativo e a livello commerciale. Personalmente dal 2008, anno in cui ho iniziato le mie esperienze lavorative, ad oggi affronto tutto ciò che ho descritto. Ho cercato e cerco di vincere questi eventi facendo strategia vis à vis: contatto personalmente recruiters ed head-hunter, tratto con i fornitori e mantengo vivo ogni contatto di interesse verso L.Rousseau Urban Couture. Nella mia posizione sono importanti i tempi di reazione e trattare il settore come un’industria del consumo. Chi gestisce un’impresa da solo, difficilmente ha la possibilità di affidarsi a secondi o a terzi, per cui bisogna sempre individuare le situazioni e le proposte che garantiscono profitto (comunicativo e remunerativo), per portare avanti una collezione.
Come L.Rousseau Urban Couture ha cambiato la tua vita?
L.Rousseau Urban Couture ha fatto crescere la mia figura di designer e la mia popolarità. Attualmente sono una senior designer e nello stesso tempo sono in grado di rivestire il ruolo di assistente direttore creativo o di responsabile di un’ area merceologica. Dall’inizio del 2014 la mia esperienza personale viene presa come esempio per chi si affaccia a questo lavoro o come caso di studio. Questo per me è una conferma delle mie scelte imprenditoriali: organi istituzionali, stampa, aziende di head hunting guardano con curiosità L.Rousseau e questo mi da soddisfazione.
Il tuo segreto per conciliare vita professionale e vita privata?
Il segreto è tenere completamente separato il tutto. La vita professionale deve essere svolta nell’orario lavorativo, dopo di che, il cervello ha bisogno di relax e di fare “refresh”. Ovviamente tutto questo è una scelta arbitraria, altri decidono di vivere costantemente la propria professionalità anche nella vita privata e forse è quello che richiede il mondo del social/media.
Cosa ti appassiona del tuo lavoro?
Il mio motto è sempre stato “Se non esiste, lo invento”. Non credo ci sia impossibilità nel realizzare un’idea, bisogna essere bravi a trovare i mezzi per realizzarla. E’ questo che mi appassiona al mio lavoro: realizzare concretamente un’idea. Ciò produce soddisfazione personale e professionale, perché l’idea funziona. Ho l’opportunità al momento di poter realizzare un capo di abbigliamento completamente, per me è come fare Art Attack ma con un dato di fatto in più: si tratta di un lavoro serio!
Si parla molto spesso di self made man, ma non sarebbe forse il caso di iniziare anche a parlare di self made woman?
Date le attuali condizioni economiche, Self Made sono le parole chiave per ogni uomo e donna che credono in un’idea che può concretizzarsi in una scelta di vita e di lavoro. Ho partecipato da poco all’evento LA MODA NATURALE –Anteprima Expo Milano 2015 come ospite ed ho aderito all’iniziativa e all’hashtag di un popolare settimanale di moda e attualità(TuStyle-Mondadori) #WeWomenForExpo @WeWomenForExpo. Tramite ciò è possibile raccontare la propria esperienza professionale in chiave femminile, un approccio più internazionale tramite i social attraverso i quali tutto il mondo è raggiungibile. Nel mio settore non ci sono grandi differenze nell’argomento parità dei sessi. Le differenze cambiano a seconda delle aree geografiche: nel nord Europa e negli Stati Uniti una donna è più indipendente, nel nostro paese stiamo rafforzando la consapevolezza delle nostre potenzialità. E’ ancora richiesta la figura della FRONT WOMAN, dove professionalità deve conciliare con il bell’aspetto, per motivi comunicativi. Alcuni settori hanno radicato in sé questo elemento e noi donne stiamo combattendo per far prevalere le nostre doti come SELF MADE WOMEN e meno FRONT WOMEN. Questo tipo di battaglie è in atto in Far East, Giappone, Ex-Repubbliche Sovietiche, Middle East, Africa: è il conflitto socio psicologico dei tempi attuali nei paesi avanzati e in fase di crescita.
Dentro il cassetto quali idee, sogni e progetti ci sono da realizzare in futuro?
Parlando di futuro, mi sentirei affermata sentendo la fiducia di un’azienda per le mie competenze professionali, per cui mi piacerebbe lavorare sempre come consulente stilistico. Vorrei che L.Rousseau Urban Couture da idea imprenditoriale e start-up diventasse un’etichetta ben posizionata sul mercato e che sia nuovamente un esempio futuro di studi e di esempi per nuove leve. Parlando, invece, di un futuro in tempi stretti, devo apprestarmi a concludere il progetto F/W15-16 per gestire con calma la stagione. Avere la possibilità di portare avanti una collezione, in questo momento, è una piccola vittoria e concluderlo entro metà dicembre sarebbe fantastico in modo da passare un bel Natale a casa!
La comunicazione è fondamentale. Una buona comunicazione scaturisce desiderio di conoscere e possedere.
Che ruolo pensi che la comunicazione avrà per farli conoscere?
La comunicazione è fondamentale. Una buona comunicazione scaturisce desiderio di conoscere e possedere. Più un designer è popolare per la propria professionalità, più un’azienda è spinta ad averlo/la nella propria crew. Questo valore comunicativo/professionale fa crescere di pari passo il valore del prodotto. Basti pensare alle code che si scatenano fuori dai grandi distributori fast fashion che creano collezioni con famosi designers: il consumatore dorme per strada per avere un modello di Alta Gamma a un prezzo democratico. Un altro pensiero può essere rivolto all’investimento che si fa per avere un capo iconico o più capi per la qualità del brand. Allo stesso modo questo può funzionare per un piccolo brand. Comunicazione e lavoro vanno di pari passo: sono elementi che giocano sulla psicologia del consumatore e dei mercati e questo crea business nella micro e nella macro area!
Che consigli daresti ad una donna che vuole seguire le tue orme?
Le consiglierei di credere nei suoi desideri ed attrezzarsi nel trovare i mezzi per la realizzarli. Crederci non basta, bisogna spingere al massimo le proprie potenzialità, senza fermarsi a giudizi non oggettivi. Ogni mattina ripeto “SE NON ESISTE, LO INVENTO”: rendo questo motto valevole non solo nella creatività, ma nella capacità di saper creare la situazione giusta per far cresce il desiderio stesso.
In pillole
Nome: Lucia Russo
Attività: Fashion designer
L. Rousseau Urban Couture è un’azienda di moda, che porta avanti tecniche realizzative energetico-sostenibili, grazie allo studio e all’utilizzo d’innovazioni tecnologiche. Lucia Russo è fondatrice dell’azienda e prima firma del marchio.
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