Antonella Sinigaglia
Fannabee
"Dicono che l’autostima sia uno dei segreti del successo. Hanno ragione."
Antonella, raccontaci chi sei e qual è stato il tuo percorso professionale…
Sono un’eterna sognatrice, creatività e curiosità sono sempre state parte di me.
Il mio percorso professionale affonda le sue radici nelle mie capacità illustrative, che ho sviluppato fin da ragazza.
Negli anni ho avuto la fortuna e la possibilità di trasformare la mia passione in lavoro e ho iniziato diverse collaborazioni con multinazionali, venendo a contatto con bravissimi art director e professionisti della comunicazione online.
Mi sono appassionata sempre di più al mondo della comunicazione digitale, dedicandomici appieno.
L’idea che mi affascina di più in assoluto è quella di poter cambiare le piccole cose, le piccole abitudine degli utenti attraverso nuovi pattern di design e di user experience.
Ad oggi la mia collaborazione è soprattutto con le startup, che aiuto nella progettazione del lato visivo-comunicativo delle loro innovazioni.
Cos’è Fannabee e da dove è nata questa idea?
Fannabee nasce dalla mia indiscussa passione per l’artista Kylie Minogue. Sono una sua fan sfegatata da anni e una super collezionista di tutto ciò che le riguarda.
Entrando in contatto con altri fan e collezionisti mi sono resa conto che ciò di cui tutti reclamavano un assoluto bisogno era un metodo di archiviazione e catalogazione degli oggetti collezionati.
Può sembrare incredibile, ma è più semplice di quel che si pensi perdere il conto dei dischi collezionati oppure dimenticarsi di possederne una particolare variante quando si contano migliaia di oggetti (basti pensare che una collezione media conta dai 6.000 ai 15.000 pezzi).
Così nel 2001 ho fondato e da allora gestisco Fannabee, la community ufficiale italiana dell’artista.
Da chi è formata la community che sta attorno a Fannabee e quali sono i punti di forza della piattaforma?
La community è formata da collezionisti, DJ e fan.
Chi colleziona oggetti e cimeli di artisti e cantanti come me, ha la necessità di catalogare precisamente le proprie collezioni per non rischiare di acquistare duplicati e per non perdersi ciò che, invece, manca.
Fannabee risponde a questi bisogni e offre la prima piattaforma per collezionisti in grado di combinare utilità e divertimento.
Un servizio unico a 360° che combina social, marketplace, gamification e mobile, frutto di una sinergia creativa maturata insieme ai collezionisti stessi, ma pensata anche per tutti quegli utenti che stanno cercando oggetti musicali che non troverebbero su altri marketplace.
A livello tecnologico, Fannabee è stata sviluppata con la migliore tecnologia disponibile oggi sul mercato, con un motore di ricerca in grado di ottenere risultati da un database con più di 4 milioni di artisti. La piattaforma gestisce tutta l’esperienza e attività degli utenti in cloud, è accessibile da qualunque device collegato a internet e contiene un meccanismo di gamification che ricompensa l’utente per l’impegno e la passione profusa sulla piattaforma stessa.
Gli utenti sono, infatti, spronati a dimostrare di essere il fan #1 del proprio artista preferito attraverso una serie di attività e qualità degli oggetti posseduti e sono, così, incentivati a diffondere la loro passione anche aiutando altri appassionanti dello stesso artista, costruendo di fatto una community user generated content, basata su passioni musicali condivise.
L’obiettivo di Fannabee è di diventare il punto di riferimento globale per i collezionisti, DJ e negozi di dischi, una community dove appassionati, curiosi ed esperti si riuniscono per condividere il piacere del proprio hobby e sfruttare il marketplace.
Quali canali di comunicazione utilizzi e quali credi che sarebbe necessario utilizzare per far conoscere il tuo progetto e le sue iniziative?
Online usiamo molto Facebook, Instagram, ma soprattutto i luoghi digitali in cui il nostro target discute maggiormente. Offline cerchiamo molto il contatto con i negozi di musica e i DJ.
Nel tuo sito si legge “Credo fermamente che il design non sia soltanto uno strumento, ma uno stile di vita”, raccontaci perché.
All’inizio del mio percorso un amico mi ha detto: “Non sei un’artista, non sei un designer, non sei uno stilista… sei un po’ di tutte queste arti messe insieme, una dispensatrice di emozioni”. È bastato poco per farmi amare quella definizione.
Il digital design oggi è una contaminazione di linguaggi: comunicazione, design, nuove tecnologie e arte visiva.
Nella vita di chi svolge questa professione una massima priorità è il ricercare nuove esperienze visive che conducano sempre a un’evoluzione del percorso formativo individuale. È un apprendimento continuo, serve molta capacità di osservazione e voglia di vedere e pensare “out of the box”.
Come percepisci il mondo del lavoro per la donna d’oggi?
Nel digital in Italia le donne sono ancora poche rispetto agli uomini.
Credo che alla base ci siano pregiudizi, spesso inconsapevoli, che condizionano le scelte formative delle ragazze e, di conseguenza, il loro inserimento nel mercato del lavoro di certi settori specifici.
Da una parte la cultura prevalente e la famiglia esercitano un’influenza importante sui comportamenti e le attitudini delle ragazze fin da piccole.
Dall’altra penso che dovremmo sensibilizzare le giovani studentesse italiane sulla necessità di colmare il divario di genere nella scienza, nella tecnologia e nella ricerca.
Qual è il tuo segreto per conciliare vita professionale e privata?
Ammetto di non essere molto brava a separare questi due momenti. Mi viene inevitabile continuare a pensare a come migliorare Fannabee anche durante i momenti di svago, ma se ho proprio bisogno di ricaricare le pile e staccare del tutto allora mi lascio coinvolgere in attività del tutto estranee al mondo della tecnologia, premendo fisicamente il pulsante “Off”.
Sogni nel cassetto?
Il mio più grande sogno è andare a vivere negli USA e trasformare Fannabee in una realtà internazionale a tutti gli effetti. Emergere ed essere considerati lì sarebbe davvero una grande soddisfazione a livello professionale. Un altro sogno, sempre legato a Fannabee, sarebbe quello di poter collaborare con la stessa Kylie Minogue, Per Gessle (Roxette) e Mika.
Cosa credi che ti sarà di aiuto per realizzarli? Al di là della tua inventiva e della tua determinazione, come la società potrebbe aiutarti? Di cosa senti che avresti bisogno?
Per il trasferimento servirebbe “soltanto” trovare degli investitori americani che vedano le potenzialità del progetto e decidano di dargli un importante boost. Intanto l’importante è iniziare a fare i primi step, poi si vedrà.
Quale consiglio daresti a una donna che come te volesse seguire un suo sogno o passione?
Il mio motto è “se lo puoi immaginare lo puoi fare”.
È importante circondarsi delle persone giuste, non ritenersi dei super eroi e fare tutto da sé. Mi rendo conto di quanto questa cosa sia complicata, ma non bisogna demordere. Io ci sto ancora lavorando e sono continuamente alla ricerca di persone che hanno voglia di fare la differenza.
E poi… non mollare mai, per quanto sia difficile. Perché non conta quante volte cadi, ma quante volte ti rialzi. Infine, non meno importante, devi innanzitutto credere in te stessa. Dicono che l’autostima sia uno dei segreti del successo. Hanno ragione.
In pillole
Nome: Antonella Sinigaglia
Attività: User experience designer
Grandissima fan della cantante Kylie Minogue, ha ideato la piattaforma Fannabee per la catalogazione delle collezioni da parte di fan, DJ e collezionisti. A questo affianca un lavoro di user design per aziende e start up.
fannabee.com
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